Esatto: questo è il dilemma.
Anche se ovviamente non sarà così datato e famoso come il monologo di William Shakespeare, riconosciuto come il più grande scrittore inglese di tutti i tempi, tuttavia questa domanda serpeggia già da parecchio tempo attraverso differenti reti comunicative come TV e radio, nazionali e private, incluso i vari social network primi tra tutti Facebook e YouTube.
Se per caso hai ancora il dubbio di cosa sto parlando, ecco che te lo tolgo
immediatamente: il caffè.
Quale?
Quello che a te più ti aggrada, ma dopo tornerò sull’argomento.
In questo articolo non voglio disquisire, ora, su una tipologia o un’altra, così come non mi soffermerò neppure sul gusto essendo cosa assolutamente soggettiva.
Quello che invece desidero sottolineare in questo articolo è che lo zucchero ha delle controindicazioni, ma molte di queste, ahimè, la stragrande maggioranza della popolazione non le percepisce come un reale problema che presto o tardi verrà manifestato dal nostro organismo.
Nonostante la mobilitazione di alcuni medici ed associazioni, tra i quali desidero ricordare due dei più rinomati dottori, il dottor FrancoBerrino ed il dottor Filippo Ongaro, sembra esservi ancora una sorte di tabù riguardante l’argomento zucchero e di cui moltissimi purtroppo non sono realmente consci della quantità che ingeriscono quotidianamente.
Sì perché si consuma assai di più zucchero negli alimenti di tutti i giorni che il classico zucchero che noi tutti conosciamo, tanto che negli Stati Uniti, paese in cui sono ben note le problematiche legate all’obesità, si calcola un consumo procapite di 70 kg anno!
In Italia non siamo fortunatamente a questi livelli, ma è fuori dubbio che il consumo è esageratamente molto al di sopra del fabbisogno.
Ovviamente, oltre a quanto divulgato dagli “addetti ai lavori”, il numero di parole impiegate su questo argomento sono incommensurabili, purtroppo spesso passando il confine tra reali documentazioni scientifiche e cialtronerie da bar.
Capisco che questa mia frase non mi rende popolare ai tuoi occhi, ma desidero farti focalizzare l’attenzione in un punto.
Essendo io un “bevitore seriale di caffè”, ipotizzando per un attimo che lo zucchero non sia così dannoso come invece i medici dicono, lo zucchero inserito nel caffè distrugge ciò che vi è di assolutamente buono al suo interno.
Infatti ogni riconosciuto esperto di caffetteria ti dirà che il caffè deve essere bevuto rigorosamente “senza zucchero”.
Da questa affermazione si apre un altro mondo.
“Oh, ma che sta a dì questo? Manco è dottò e me vò cavà lo zucchero da dentro l’espresso? Ma pensa al zucchero tuio!”
Hai ragione!
Non sono medico!
Posso quindi solamente riportare spunti e dati di chi esegue la professione medica, sull’effetto che provoca al nostro organismo l’uso delle sostanze dolci, oltre chiaramente alla mia personale esperienza sull’uso del caffè
Ma torniamo a quanto sostengono gli esperti bartender.
Pensi che la loro affermazione che il caffè deve essere bevuto senza l’aggiunta di zucchero dipenda dal perchè quest’ultimo fa male?
No.
L’unico motivo per cui viene dato questo suggerimento è da ricercare nel fatto che il caffè, se zuccherato, non viene percepito nella sua reale fragranza ed aroma dalle papille gustative, essendo state condizionate dal sapore del dolcificante.
Questa è realmente l’unica ragione
Ai produttori di caffè non interessa se lo zucchero provoca danni o no alla salute delle persone.
La cosa importante è che non si alteri il suo prodotto, e che se risulterà apprezzato al palato del cliente, egli lo comprerà ancora ed ancora: cioè si traduce solamente quindi ad un fattore di business.
Ma hai detto che si apre un altro mondo? Di che parli?
Esatto!
Infatti quando io ero piccolo lo zucchero era l’unico dolcificante che tutti conoscevano, oltre all’altro naturale fatto dalle api.
Ora lo zucchero è sì ancora il dolcificante con il nome che identifica immediatamente il senso di dolce, tuttavia esistono un gran numero di dolcificanti, di cui spesso le persone che fanno spesa non conoscono e/o non si rendono conto della loro presenza in ciò che portano alle casse
Bisogna sottolineare però il fatto che fino a pochi anni fa, attraverso i vari canali di comunicazione, era stato lanciato il messaggio dove si avvertiva che il cervello ed i muscoli per lavorare bene hanno bisogno di bruciare zucchero.
Infatti fondamentalmente a livello scientifico è vero: il cervello ed i muscoli hanno bisogno di zucchero per potersi nutrire e quindi funzionare al meglio.
Vi sono alcuni video molto istruttivi del dott. Filippo Ongaro (che ti invito a prenderne visione in YouTube: questo è uno https://youtu.be/kVLunnYY8g8)
Questa vera informazione è stata resa disponibile facendo però leva sulla parte “ignorante” delle persone, dove per ignorante ovviamente intendo la mancanza di conoscenze scientifiche.
Infatti sfruttando proprio questo principio assolutamente vero, hanno divulgato per anni che lo zucchero fa bene allo sviluppo del cervello dei bambini, facendo accettare la pubblicità come “non fuorviante”
Le aziende alimentari usando quindi questa leva nelle loro pubblicità hanno fatto in modo che la capacità dei genitori a dire NO alla spesa voluta dal bambino divenisse sempre più labile e poco sostenibile.
In pratica è stato fatto BINGO, prendendo, come dice il detto, due piccioni con una fava!
Sì, perchè hanno reso le merendine, e non solo quelle, talmente buone, appaganti al palato da renderle irresistibili.
Oltre a questo hanno di fatto trovato una grandissimo compromesso tra la vita sempre più frenetica della famiglia e le necessità dei bambini: metterli infatti davanti alla televisione con la loro merendina preferita ha ridato molto più tempo alla famiglia per fare altre cose.
Sedentarietà e dolcificanti smisurati hanno portato negli anni una delle maggiori epidemie del 20° secolo: l’obesità, facendo toccare all’Italia il triste primato di avere i bambini più grassi d’ Europa.
Di questo ne ha parlato in maniera estremamente facile ma altrettanto sbalorditiva il dottor Franco Berrino durante una conferenza sullo “zucchero nella coltura alimentare” a Roma nel 2015 (qui trovi l’intero video della conferenza https://www.youtube.com/watch?v=h9sv0k5xC5o )
Durante la conferenza il dottor Berrino ha spiegato che oramai si è a conoscenza che l’assunzione dello zucchero innalza la glicemia, ma ben pochi sanno che oggi in commercio esistono molti altri dolcificanti i quali dolcificano in maniera esponenziale più dello zucchero, come l’aspartame che è 170 volte più dolce, o la stevia, ora così tanto in voga, che è più di 200 volte più dolce dello zucchero.
So esattamente cosa pensi!
Esatto…
Proprio quello che ho pensato io: eliminiamo lo zucchero ed il problema quindi è risolto.
Ecco il nuovo mondo di cui ti parlavo prima: nessuno ci ha informato che anche per i dolcificanti senza glucosio esiste “un’altra faccia della medaglia”.
Sì, perchè il gusto del dolce non viene percepito solamente nella bocca ma anche nell’intestino.
”Quando nell’intestino arriva qualcosa di così dolce come la stevia si aprono le porte per assorbire il glucosio.” (esatte parole del dott. Berrino)
Cosa succede quindi all’apertura di queste porte?
Supponiamo che fai colazione (mi auguro non in questo modo, farò un articolo dedicato alla colazione prossimamente) con il tuo caffè zuccherato ed un cornetto dolce.
Una volta terminato la glicemia sarà un pò più alta.
Paradossalmente, se lo stesso cornetto lo mangi con il caffè dolcificato con stevia la glicemia si alzerà maggiormente, per il maggior assobimento del glucosio contenuto nel cornetto.
Questo è causato dall’effetto “apertura porte assorbimento glucosio”
“Proprio per lo stesso effetto, vi sono evidenze schiaccianti sul fatto “che chi assume bevande ZERO si ammala più di diabete e/o di SINDROME METABOLICA in quanto sale maggiormente la glicemia per questo meccanismo intestinale” (altra esatta frase del dottor Berrino)
Perchè ti sto dicendo tutto questo?
Perchè oltre alle due ragioni già dette, cioè:
- preservare al massimo l’aroma ed il gusto del caffè in modo che arriva al tuo palato senza essere alterato dal dolce dello zucchero,
- zucchero e i dolcificanti fanno male,
esiste un altro motivo, altrettanto importante come i primi due.
Le principali caratteristiche nutrizionali e benefiche contenute nel caffè sono:
- grande fonte di antiossidanti
- contiene fibre più nobili della frutta
- molte vitamine come quelle del gruppo B
- minerali nobili come il rame
- fa bene al diabete
- previene la depressione
- fa bene all’asma
- riduce il colesterolo
e molto altro.
Tutto questo viene quasi completamente vanificato se aggiungiamo lo zucchero.
Per quanto riguardo poi il gusto e l’aroma, sarebbe proprio un peccato non poter godere a pieno il caffè.
Se poi si parla del BUON CAFFÈ della Caffetteria del Benessere Made in Italy, sarebbe quasi un sacrilegio, essendo integrato dell’estratto secco di Ganoderma Lucidum, la cui quantità dichiarata in etichetta che attualmente sul mercato risulta tra le maggiori in assoluto, pur mantendo inalterato il gusto straordinario della miscela di caffè arabica 100%.
Lo zucchero quindi oltre a far male, altera l’aroma del caffè e riduce i suoi effetti benefici.
Allora che senso avrebbe bere il BUON CAFFÈ, probabilmente il migliore sul mercato per la sinergia tra gusto e salute, se poi zuccherandolo perdi molte delle proprietà benefiche del caffè e del suo prelibato aroma?
Ora che sai forse un pochino di più sullo zucchero, spero che tu possa fare delle scelte più ponderate: dipende solo da te.
In questo blog troverai molte altre risposte sul caffè e sui componenti del caffè che mi permette di appiopparmi l’appellativo di “bevitore seriale di caffè”.
Se ti è piaciuto l’articolo, mi piacerebbe conoscere il tuo parere a riguardo e se vuoi puoi lasciarmi il tuo commento.
Alla tua salute mentre sorseggio il mio amato e fumante BUON CAFFÈ AL GANODERMA LUCIDUM.
Daniele